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1° Giornata Mondiale contro il Bullismo

 

TitoloBullismo1

 

PRIMA GIORNATA NAZIONALE CONTRO IL BULLISMO E IL CYBERBULLISMO
Il 7 febbraio 2017 in concomitanza con il Safer Internet Day, la Giornata
mondiale per la sicurezza in Rete istituita e promossa dalla Commissione
Europea, si terrà la prima Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo
a scuola dal titolo “Un Nodo Blu – le scuole unite contro il bullismo”.
Un’iniziativa lanciata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
nell’ambito del Piano nazionale contro il bullismo.
L’evento sarà l’occasione per il rinnovo del Protocollo di Intesa tra il MIUR e l’Associazione SOS. Il Telefono Azzurro Onlus per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del bullismo e far acquisire agli alunni la consapevolezza delle problematiche connesse al disagio e favorire lo sviluppo di comportamenti pro sociali.  File 000
Il bullismo è un fenomeno sommerso che generalmente si sviluppa all’insaputa degli occhi dell’adulto e si autoalimenta
in una spirale, tra silenzio, paura, o tacita approvazione dei compagni che rende il bullo sempre più forte.
Quando le azioni di bullismo si verificano attraverso Internet (posta elettronica, social network, chat, blog, forum), o
attraverso il telefono cellulare si parla di cyberbullismo. Internet è ormai un punto di riferimento per tutti, uno
“spazio virtuale” per confrontarsi, creare connessioni e interagire con il mondo. Tuttavia, se da un lato il Web
rappresenta uno straordinario strumento di comunicazione, grazie al quale si aprono nuove opportunità e prospettive
di aggregazione, dall’altro costituisce un terreno fertile per potenziali insidie e pericoli, dai quali troppo spesso i
ragazzi non sono in grado di difendersi.
Nonostante il bullismo sia ormai un termine noto, che evoca episodi di aggressività e prevaricazione non è così facile
e immediato riconoscerlo. Di norma, la vittima è chi risulta più o meno attaccabile, il più fragile, a volte è quello
“troppo piccolo”, “grasso”, “magro” o chi soffre di qualche tipo di handicap.
I ragazzi vittime del bullismo hanno spesso tratti comuni, come la scarsa integrazione nell’ambiente scolastico e la
tendenza all’isolamento: due campanelli d’allarme da non trascurare secondo l’esperto Pietro Ferrara, dell’Istituto di
Clinica pediatrica dell'Università Cattolica.
Di fatto, è possibile ricondurre le forme attraverso cui il bullismo si esprime a tre grandi categorie:
fisico (botte, spinte, tormenti), psicologico (esclusione, maldicenza, pettegolezzi di varia natura) e verbale (offese, provocazioni, prese in giro).
In tutti questi casi, secondo gli esperti, quando l’episodio negativo rientra sotto l’etichetta di bullismo (e non si tratta,Bullismo3 Copia
invece, di un “normale” conflitto tra bambini o adolescenti), presenta alcune caratteristiche tipiche.         
 La chiara volontà di mettere in atto un comportamento che offenda o faccia male a un altro;
 L’abuso di potere: il cosiddetto bullo è più “forte”(non solo in senso fisico) e agisce ai danni di un compagno
debole, e comunque più fragile;
 L’episodio aggressivo si ripete nel tempo in modo sistematico, non è mai sporadico (altrimenti non è più
bullismo);
 L'atto ai danni della vittima avviene di fronte a un pubblico che può approvare o tacere ma, comunque, assiste al
comportamento del bullo.
Qualche consiglio su come approcciare a questa problematica.
Per bambini e i ragazzi come difendersi
DAI BULLI
File 0011. Racconta a genitori, insegnanti o a persona
adulta di fiducia le prepotenze subite, chiedere
aiuto non significa essere una spia o un debole,
ma è il primo passo per risolvere la situazione;       
2. Non rispondere alle persecuzioni;
 
3. Non vergognarti per ciò che accade, non è in alcun modo colpa tua;
4. L’isolamento non è una soluzione.
Altri ragazzi possono essere stati coinvolti in
episodi di bullismo, ricordati che non sei solo;
5. Se sai che qualcuno subisce prepotenze, dillo
subito ad un adulto. Questo non è fare la spia
ma aiutare gli altri. Potresti essere tu al suo
posto e saresti felice se qualcuno ti aiutasse.
DALLA RETE
1. Non dare nessuna informazione personale
2. Ricordati sempre che è facile mentire quando
si è online: alcune persone possono fingersi
quello che non sono realmente.
3. Non rispondere a messaggi istantanei o e-mails
che ti chiedono dati personali.
4. Se si ricevono messaggi o si incontrano
contenuti che mettono a disagio, non cercare di
saperne di più da solo, segnalalo ad un adulto.
5. Pensa a ciò che pubblichi su Internet.
Sii consapevole della tua reputazione digitale
evitando la pubblicazione di contenuti      Bullismo2
imbarazzanti, dannosi o inappropriati.
Per i genitori come aiutare i propri figli a difendersi
DAI BULLI 1. Parlate con i vostri figli! 2. Ascoltateli dando loro fiducia quando vi raccontano episodi per loro non piacevoli; 3. Sia vostro figlio un bullo o una vittima, fategli comprendere che chiedere aiuto è possibile e non è un segno di debolezza, ma un modo adeguato per affrontare il problema; 4. Aiutate i vostri figli a pensare e a trovare insieme delle soluzioni possibili, si sentiranno rassicurati e meno deboli; 5. Se vostro figlio è un bullo è importante che capiate come si sente e cosa gli succede, fategli capire il valore della compassione, dell’amicizia, delle regole e del rispetto della vita degli altri e l’importanza del dialogo nelle relazioni sociali. Anche i bulli vanno aiutati! 6. Parlate con gli insegnanti dei vostri figli, siano essi possibili bulli o vittime, per valutare insieme come agire; parlate anche con gli altri genitori senza aver paura di ripercussioni e senza vergognarvi di avere un problema, chiedete loro consigli oppure cercate insieme delle soluzioni. 7. Non responsabilizzate eccessivamente vostro figlio (es. deve imparare a cavarsela senza l’aiuto degli adulti). DALLA RETE 1. Per vostro figlio la protezione non è data solo da “FILTRI” da applicare al computer: è fondamentale, invece, il dialogo, la vicinanza e la partecipazione; 2. Chiedete ai vostri figli di essere informati rispetto alle loro attività online; 3. Condividete le raccomandazioni per un uso sicuro di Internet con i vostri figli; 4. Se non potete seguire direttamente la navigazione dei vostri figli, potete utilizzare dei software di protezione per monitorare l'uso di internet e dei software "filtro" per veicolare la navigazione solo verso siti consentiti; 5. Spiegate ai vostri figli che le persone che incontrano in Rete non sempre sono quello che dicono di essere; 6. Parlate apertamente con i vostri figli dei rischi che possono presentarsi durante la navigazione 7. Spiegate ai vostri figli che non bisogna mai fornire online dati personali a sconosciuti; 8. Insegnate ai vostri ragazzi che comportamenti illeciti nel mondo reale (per es. insultare una persona, sottrarre credenziali ad un amico, accedere illecitamente ad un sito o ad un servizio ecc.), sono illegali anche in Rete.
Cosa devono fare la Scuola e gli insegnanti
1. Promuovere la consapevolezza e la conoscenza del bullismo e del cyberbullismo, attraverso corsi di formazione, seminari e dibattiti; 2. Invitare i ragazzi a chiedere aiuto, spiegando che questo non è un atto di debolezza né un comportamento da “spia”, ma un modo coraggioso per fermare il disagio; 3. Migliorare la qualità del clima scolastico promuovendo l’integrazione e trasmettendo l’importanza di valori fondamentali per la convivenza quali:
rispetto, uguaglianza e dignità; File 002
4. Potenziare le abilità sociali nei bambini e/o nei ragazzi. É importante educarli incrementando la comunicazione tra i membri del gruppo-classe promuovendo atteggiamenti di collaborazione, solidarietà, tolleranza e diversità; 5. Usare tecniche di apprendimento cooperativo e attività positive che creino “senso di comunità” 6. Trovare una soluzione insieme agli alunni, coinvolgerli in modo attivo nella ricerca di strategie per risolvere il problema, un’efficace azione anti bullismo passa attraverso la responsabilizzazione degli allievi.
“La strategia migliore per combattere il bullismo è la prevenzione, alla base della quale c’è la promozione di un clima
culturale, sociale ed emotivo in grado di scoraggiare sul nascere i comportamenti di prevaricazione e prepotenza.
La scuola è il primo luogo di relazioni sociali per i bambini e, in virtù del suo ruolo educativo, ha la responsabilità di
farsi portavoce di alcuni valori che possono aiutare a prevenire il bullismo, come promuovere la conoscenza reciproca,
favorire l’autostima dei ragazzi, insegnare l’apertura verso la diversità e il rispetto degli altri, insegnare ad affrontare i
conflitti invece di negarli, spiegare l’importanza del rispetto di regole di convivenza condivise.”
 
I Cartelloni sono stati realizzati dai ragazzi della scuola Secondaria di Primo Grado, classe 2B.

 

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